mercoledì 29 maggio 2013

Dal Logbook: Manta point



Data: 29/05/2013
Sito di immersione: Manta point, Isola di Nusa Penida, Bali
Profondità massima: 21,5 m
Tempo di fondo: 69 min
Temperatura: 29 gradi

Senza fiato, senza parole.
Solo emozioni, di quelle forti.

Alle nove del mattino ci lasciamo il villaggio di Padang Bai alle spalle, sulla barca del Gecko Diving Center. Ci vuole circa un'ora per arrivare sul sito di immersione, ma il tempo scorre in fretta: si chiacchiera con gli altri subacquei, si prende un po' di sole (che finalmente é tornato a splendere!), si ammirano i paesaggi selvaggi e primordiali di queste terre. Le scogliere a picco sul mare, le grandi cavità scavate dalle acque, le ondate possenti che si frangono sugli scogli: tutto in questo ambiente trasmette la forza dell'Oceano Indiano, che in questa regione preme violento contro le coste e scava ferite profonde nella roccia.
Arrivati sul punto di immersione ci caliamo in acqua accompagnati da Beruk, la nostra guida locale. L'aspettativa è tanta, ma cerco di non alimentarla, temendo una delusione. E invece non c'é tempo per sentirsi delusi: dopo pochi minuti, ecco che la prima sagoma ombra alata emerge dal blu delle acque, a circa 10 metri di profondità. É una manta enorme, l'apertura "alare" sarà di 4 metri. Si aggira placidamente attorno ad un pinnacolo sommerso, accompagnata dai famosi pesci pulitori. É tranquilla, non sembra infastidita dai subacquei (intorno a noi ci sono almeno altri due gruppi), ma cerchiamo comunque di rispettare la sua libertà senza avvicinarci troppo.
Dopo una ventina di minuti di contemplazione, dalla nostra destra un'altra ombra alata si profila in avvicinamento: é un'altra manta, grande quasi quanto la prima. Le due ci regalano uno spettacolo unico, una danza fatta di ampi movimenti circolari intorno alla cima del pinnacolo. Scompaiono dietro la roccia, poi improvvisamente si scorge la punta di un'"ala", ed eccole riapparire, maestose e possenti, signore incontrastate della baia. Una terza manta fa il suo ingresso trionfale, ci supera indifferente, e si rituffa nel blu da cui é apparsa.
Dopo circa una mezz'oretta, un po' a malincuore, ci allontaniamo per dirigerci verso la parte più profonda del sito. Sfruttando il movimento delle onde, che si avverte fino a 20 metri di profondità, sorvoliamo i coralli non toccati dalla mano dell'uomo, incontriamo pesci balestra e pesci pagliaccio, pesci pappagallo e pesci angelo dai colori fluorescenti. E poi, ecco che la magia si ripete ancora: adesso siamo soli sul reef che si estende a perdita d'occhio e la manta si avvicina spiegando lentamente le sue immense "ali". Possiamo cogliere il colore scuro del dorso, i dettagli delle branchie, l'armonia dei movimenti. Trattengo il respiro, ho gli occhi spalancati ed il cuore che batte forte.
Seguendo l'ombra dell'ultima manta rientriamo verso il primo pinnacolo, e prima di cominciare la sosta di sicurezza incrociamo una quinta regina. Anche dopo un'ora e più lo spettacolo lascia ancora senza fiato: non c'é pericolo di abituarsi di fronte a una tale espressione di maestosità e potenza.
Alla fine, a malincuore, ritorniamo in superficie. Appena tolgo l'erogatore di bocca un sorriso gigante mi si stampa sulle labbra. 
Ed é ancora là.

1 commento:

  1. Ciao Ester, sono Deborah di Appuntidiviaggio.net
    Ti ho scritto l'anno scorso per il Borneo Malese, esattamente per le immersioni a Mabul (sono state fantastiche!!) oggi sono qui a chiederti per il manta point di Bali. :-)
    Sarò in Indonesia il prossimo agosto, e tra le tappe ho deciso di trascorrere qualche giorno a Bali e volevo provare ad immergermi a Nusa Penida. Ho sentito parlare di forti correnti , molto pericolose, io non sono espertissima quindi chiedo la tua opinione, specialmente per il manta point, è fattibile?
    Grazie, a presto

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